Sappiamo tutti benissimo che i ghiacci si stanno sciogliendo al Polo Nord, nonostante le nevicate degli ultimi giorni che sembrano smentire chi rompe le scatole con il riscaldamento globale. Forse in futuro visiteremo Venezia con l'attrezzatura da sub, pazienza, perché pensare ecologico pare sia soltanto un vezzo da freaks. Sognare l’impatto zero un’ossessione di quei catastrofisti di Greenpeace.
Congelate le speranze (ma chi ne ha mai avute) di un accordo sul clima durante la conferenza di Copenhagen, posso almeno condividere le mie preoccupazioni con gli alunni di italiano, grazie al forum aperto su Facebook da Susanne Mollegaard: Cosa pensi del COP15 sul clima?
Il forum è uno dei molti argomenti proposti da Impariamo l’Italiano, un’iniziativa di Jordi Tremosa che raccoglie ben 2658 iscritti da tutto il mondo.
Osservando le risposte degli studenti non nativi, si può notare come riescono ad esprimersi senza tener conto della propria conoscenza imperfetta della lingua. Proprio questa interazione tra pari mi ha incuriosito. Per quanto riguarda il contesto, potremmo considerare l'apprendimento come non guidato? Se invitiamo gli alunni dentro le reti sociali, ovvero fuori dall’aula e dall’apprendimento istituzionalizzato, come influenza l’acquisizione dell’italiano questo parlare soltantro tra non nativi? Si tratta di una nuova forma di apprendimento spontaneo della lingua?
I forum su Facebook di Impariamo l’Italiano affiancano la web omonima, piena di esercizi, anche in hotpotatoes, video, giochi, canzoni. Come ci spiega Jordi, il sito è nato nel 2006 e si avvale della collaborazione di altri docenti delle Scuole Ufficiali di Lingue della Catalogna.
Un'ultima richiesta per Susanne: quali piccoli passi fa ognuno di noi per ridurre i danni all'ambiente?
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