lunedì 9 giugno 2008

CORPUS E NUVOLE

Il tempo passa veloce, gli eventi si susseguono, ma finalmente posso riprendere il filo del discorso iniziato nel post di marzo, sulle parole delle elezioni italiane 2008.




Prima di spiegare che cosa hanno combinato gli alunni in classe con le parole di due candidati, ringrazio Stefania Spina per avermi gentilmente linkato sul suo blog Le parole delle elezioni 2008, ma soprattutto per indicarmi un percorso stimolante attraverso il possibile uso dei corpora nella didattica.

E così, prima che diventasse del tutto irrilevante, ho proposto come esperimento in classe il discorso sulle nuvolette, presentando agli alunni di tre corsi (due livelli intermedi e un livello superiore) un’attività piuttosto semplice e articolata in due tempi. La prima parte è stata svolta in classe dai tre corsi, secondo un lavoro collaborativo ed è stata chiamata “Il manifesto elettorale di classe”. La seconda parte, invece, trattandosi di una ricerca lessicale autonoma su alcuni lemmi del corpus, l’ho proposta soltanto alla classe del corso superiore. Il motivo lo spiegherò dopo, intanto procediamo con ordine, ecco i “manifesti elettorali” di classe:









SVOLGIMENTO.
a) È un'attività scritta e orale. 3 corsi coinvolti: due intermedi e uno superiore, 38 alunni in totale.

- Corso intermedio A: 13 alunni

- corso intermedio B: 13 alunni

- corso superiore: 12 alunni

b) Obiettivi linguistici: ricezione del vocabolario usando solo le parole di due tagclouds per preparare il manifesto elettorale della propria classe. Parafrasare, sintetizzare, argomentare. Inoltre: ricerca autonoma di informazioni lessicali contestualizzate.

c) Elementi morfosintattici e lessicali, per i corsi intermedi:- inserimento di alcuni elementi di coesione testuale per rendere comprensibile il testo;

- durante la presentazione orale posteriore, esercitare l’uso dei congiuntivi con i verbi di opinione, o alcune forme impersonali, nonché l'uso dei connettivi per ordinare una sessione argomentativa (per il superiore), ovvero: innanzitutto, poi, per quanto riguarda, inoltre, cioè, infatti, insomma...

Va sottolineato, però, che ho preferito un’esecuzione di tipo flessibile in quanto mi interessava soprattutto che acquisissero familiarità con l’attività dell’argomentare in italiano e che potessero spiegare, esplorare e, insomma, fare qualcosa con le parole, piuttosto che declinare i verbi.

d) Formazione dei gruppi: lavoro in coppia e in classe per l'intermedio; lavoro in due tempi per il superiore, e cioè sempre a coppie in classe, più lavoro individuale a casa al computer, con successiva verifica in classe.


e) Materiale necessario: due nuvolette per coppia. Non ho chiarito il riferimento all’autore originale (tanto, a chi gliene importava?). Nuvoletta 1 all’alunno A, nuvoletta 2 all’alunno B.
Accesso ad Internet (ma bisogna specificarlo ancora?).

f) Modalità e tempo: 30-45 minuti. Il tempo può sembrare limitato, ma il programma da seguire che definirei “analogico”, non permette grandi esperimenti digitali. Se altri insegnanti – con maggior tempo a disposizione, nonchè computer presso il centro - fossero interessati ad esercizi con i corpora, sarebbe interessante conoscere le modalità di esecuzione ed i risultati.

Come ha funzionato.

Riconoscimento e prima selezione del lessico. Lavoro individuale.L’insegnante invita ogni alunno a leggere la propria nuvoletta, ma non quella del compagno. Chiarisce che a maggior grandezza della parola corrisponde una frequenza d’uso superiore da parte del suo autore. È un lessico che non presenta difficoltà di comprensione per questi livelli e quindi restringo le possibilità di associazione soltanto alle parole presenti nelle due nuvolette-modello.

Allo scopo di superare la sensazione di straniamento iniziale, suggerisco di pensare alla propria realtà e di scegliere 5 parole in ordine di priorità dal loro punto di vista. I confronti avverrano solo alla fine di tutto il lavoro.

2. Seconda selezione e sintesi in coppia. Dopo questa prima selezione, verifica in coppia: confrontano i propri elenchi e trovano un accordo per rimescolare le parole secondo un nuovo ordine di priorità. Salvano un massimo di cinque parole (il tempo stringe!). Durante lo svolgimento dell’attività dovrebbero sempre ascoltare con attenzione e rispetto il compagno e verificare che abbia capito (secondo quanto suggerisce l’apprendimento cooperativo).

3. Terza selezione ed ESECUZIONE. Verifica con la classe.Ogni coppia a turno spiega la propria selezione e la motiva. Entra in gioco la capacità di scegliere le forme verbali per l’argomentazione: condizionali e congiuntivi.Per il corso superiore anche i connettivi per presentare una breve sezione argomentativa in modo ordinato: innanzitutto, poi, per quanto riguarda, cioè, infatti, insomma...E per tutti i livelli la capacità di esprimere dei contrasti, sfruttando le avversative, oppure di confrontare mediante i comparativi, ecc.Si tratta soprattutto di esercitare alcuni elementi in programma.

Promesse o richieste?

All’inizio del lavoro ho spiegato che avrebbero dovuto pensare in una sorta di decalogo di “promesse”, tuttavia il risultato finale si è poi sbilanciato verso l’atto della richiesta. Infatti, durante la discussione che è seguita per motivare le scelte, gli studenti chiamavano in causa continuamente i politici (spagnoli) e non degli ipotetici cittadini a cui presentare un programma elettorale. Per quanto riguarda il corso superiore, i manifesti sono stati due: il primo con le parole delle nuvolette per formulare delle promesse plausibili e il secondo un contro-manifesto: promesse in un mondo alla rovescia. L'idea è stata suggerita dalla prof, ma il resto l'hanno sviluppato da soli.

A causa della natura grafica delle loro richieste che illustrano chiaramente come non ammettessero sconti, durante la sessione orale hanno usato ben poco il condizionale come mezzo linguistico di attenuazione.

Man mano che si svolgeva il lavoro, ogni parola scelta veniva confrontata con il testo di partenza, pertanto alla fine non ho insistito molto affinché confrontassero il proprio risultato con quello originale. O meglio, ho tentato di riorientare la discussione verso le “promesse” implicite nel testo di partenza, ma erano troppo concentrati sulle proprie “richieste” per rifare la strada già percorsa.

Dopo circa cinque minuti dall'inizio scoprono subito allarmati che manca una parola che ritengono chiave per lo sviluppo di una società: educazione. Oppure scuola, insomma istruzione. Faccio notare che appare ricerca, ma non sembra convincerli. Un’altra alunna suggerisce: non c’è neanche “ecologia”, o “ambiente”. Propongo di aggiungerle, secondo la grandezza grafica che ritengano opportuna, ma al margine del poster, perchè non apparivano nelle nuvolette-modello.
A questo punto alcuni alunni del superiore considerano opportuno aggiungere un'espressione prodotta da loro, Movida & Rock and Roll che gli spiana la strada per

- preparare il manifesto elettorale per il mondo alla rovescia, questa volta con le parole “ripescate” dal loro vocabolario già acquisito e personale, liberi di creare quello che desiderano veramente se il mondo non fosse così com’è.

L'attività continua con un compito da svolgere al computer di casa, a causa dell’assenza di un’aula multimediale presso l’Istituto Italiano di Cultura.

Gli alunni del superiore decidono di andare al sito del corpus per interrogare la distribuzione del lemma “ricerca” e, tanto che ci sono, cercheranno anche altri elementi sia lessicali che verbali, come missione, sicurezza e identità (che non appare nelle due nuvole). Preferisco limitare gli esempi che dovranno cercare da un minimo di quattro a un massimo di dieci. Inoltre, scelgono anche fatto (trovandosi poi davanti sia il participio passato che il sostantivo) e “dovere”, molto usato in una nuvoletta, ma lo cercheranno nella forma del congiuntivo debba-deva (con la sorpresa che nessun candidato abbia usato la forma del congiuntivo deva).

La seconda parte dell’esercizio a mio avviso è quella più interessante, perchè è stata sviluppata dagli studenti in modo autonomo, senza la presenza dell’insegnante. Lo scopo del compito è sviluppare il riconoscimento autonomo ed una riflessione posteriore su alcuni aspetti morfologici e sintattici di questi testi. La verifica posteriore potrebbe avvenire tra pari via mail, ma noi l’abbiamo fatta tra pari in classe.

Ho deciso di far svolgere questo compito soltanto agli alunni del superiore semplicemente perchè conoscevo meglio la loro disposizione al lavoro collaborativo, nonchè il loro sicuro accesso ai computer di casa.

Identità molteplici.

Alcune ossevazioni: una ricerca del significato tramite i corpora ha senz’altro il vantaggio di contestualizzare immediatamente il lemma, sia dal punto di vista morfosintattico che semantico, investendo anche la competenza interculturale.

Il blog di Stefania Spina mi ha suggerito di nuovo un'altra idea. Per quanto riguarda identità, per esempio, gli alunni hanno potuto verificarne le caratteristiche polisemiche, mai univoche. L’informazione ricavata dal suo uso, in un contesto differente, proietta significati che in un Paese diverso possono sembrare poco coerenti con l’ideologia del partito che li esprime. Infatti, l’impiego che la destra italiana fa di identità, spesso collegata al territorio, non si discosta poi molto da ciò che potrebbe dire tranquillamente la sinistra in questa regione autonoma della Spagna:

“vivere l' identità e l' appartenenza nazionale come missione”,
e ancora: "... superando lo sconfittismo e l' idea del declino, nel rispetto delle molteplici identità locali, delle tante piccole patrie che tutte contribuiscono pienamente a definirci , insieme e a fianco del sogno europeo , della naturale ambizione mediterranea... " (La Destra-fiamma tricolore).

Gli alunni hanno anche verificato come l’abbinamento di alcuni aggettivi rimandino direttamente all’ideologia del candidato:

"Noi crediamo nell' identità cristiana dell' Italia" (UdC)

Oppure che la sinistra preferisce diverse identità:

"una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull' orientamento sessuale e l' identità di genere".

"Incentivazione dei processi di Unione ( fino alla fusione ) dei comuni piccolissimi , salvaguardando le specifiche identità politico-culturali"

"Così riusciremo a far convivere l' identità radicale... "

"...per la determinazione dell' identità degli irregolari "

"Uno dei rischi più grandi che oggi possiamo correre è quello di rinchiuderci in certezze assolute , dentro identità chiuse , esclusive ed escludenti "

Missione e classificazione

Ecco un lemma che ha colpito in una nuvola, per la dimensione grafica che ne definisce l'uso massiccio. Gli alunni associavano il significato di missione a compito, oppure a una sede dei missionari, alla missione militare o diplomatica in Afghanistan, a quella di James Bond... In primo luogo hanno cercato i significati nei dizionari e il risultato ha dato accezioni diverse. In secondo luogo hanno verificato nel corpus come la destra (Pdl) usa il lemma, dando come risultato un esempio di classificazione, da bollettino Istat:

"prima, seconda, terza.... settima missione".

Va detto, comunque, che l'apprendimento del lessico delle classificazioni diventa utilissimo agli studenti di italiano per fini specifici, allo scopo di ordinare, elencare e comunicare processi e dati.

Tornando alla parola chiave, la sinistra (il PD) preferisce invece abbinare missione ad una delle accezioni più "comuni", cioè a un "compito" da svolgere in Irak, in Afghanistan...

Chi cerca trova

A questo punto spendo altre quattro parole sul problema dello straniamento, di cui parlavo all'inizio. Gli studenti non conoscevano a priori la realtà italiana e quindi ho detto loro di fare riferimento alla propria realtà, della quale hanno una comprensione certamente più profonda. Invece di informarli fin dal principio, ho preferito la tattica di lasciarli liberi di interpretare. Inoltre, ritengo che, a causa del carattere arbitrario della parola, un primo passo per ridurre lo scarto tra i referenti avrebbe potuto tener conto di quanto ricorda Howard Gardner (1999) allo scopo di:
to recognize, categorize and draw upon certain features of the environment.


Si potrebbe obiettare che in questo modo gli alunni corrono il rischio di non riuscire ad individuare le connessioni tra le parole delle nuvole italiane e i corretti significati nel contesto della L2. Obiezione raccolta, e tuttavia durante lo svolgimento dell’attività alcuni aspetti sono stati interpretati correttamente. A questo punto dovremmo chiederci se esistano così tante divergenze in un contesto europeo, per quanto riguarda le promesse elettorali.

Durante l'elaborazione del manifesto elettorale, due alunni del corso superiore - entrambi avvocati - hanno avuto una vivace discussione sull’opportunità di aggiungere alla parola “giustizia” anche “legge”, in associazione con “sociale” e “sicurezza”. Non è chiaro infatti se risulti scontato parlare di legge in presenza del lessema giustizia, oppure se “legge” possa suggerire connotazioni essenzialmente limitative della giustizia. Diventa evidente inoltre che i condizionamenti socioculturali affiorano di continuo durante l'interpretazione delle nuvole, e in quest caso la cooperazione semantica come guida alla comunicazione, o come sforzo per costruire delle ipotesi di senso, non conduce sempre a una condivisione di tali ipotesi da parte degli interlocutori.

Conclusione: in un foglio grande formato A3 e con pennarello rosso gli alunni preparano il manifesto elettorale di classe che poi l'insegnante appende alla parete dell'aula. Applausi dei corsi intermedi e scherzi sulla disponibilità dei loro uomini politici di ascoltare i desideri degli elettori.

Continuazione: per gli intermedi, durante la lezione successiva, riscrivo alla lavagna la parola al centro e prego gli alunni di riproporre quante più parole ricordano. Nessuno dimentica “sicurezza” o “istruzione”, e il richiamo della memoria è più che soddisfacente.

Insomma, nonostante tutte le limitazioni di tempo e risorse, chi l’avrebbe mai detto che un corpus delle elezioni avrebbe prodotto un’attività ludica di manipolazione del testo...E anzi, mi ha offerto lo spunto per usare altri corpora che ho scoperto navigando di qua e di là. Ma darò gli indirizzi in una seconda puntata.



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