lunedì 29 agosto 2011

ADDIO ALL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA

La notizia ha il sapore dell’incredibile: l’Accademia della Crusca chiuderà i battenti perché finita nel calderone degli “enti inutili”, come sono definiti quelli con meno di settanta dipendenti. Lo ha deciso l’ultima manovra anticrisi, che sembra essersi accorta dei tanti enti, entini ed entucci spreconi, esistenti in Italia da decenni.  Nel falò saranno gettati tutti, senza criterio né giudizio abbreviato.  Ma cosa penseranno di noi gli accademici francesi dell’Academie Française? Oppure quelli spagnoli della Real Academia de la Lengua, per non parlare dei catalani dell’Institut d’Estudis Catalans?

Quello che una nazione civile deve fare non è difendere la sua lingua, ma studiarla con serietà e farla conoscere al maggior numero possibile di persone. Questo si fa all’asilo, a scuola, all’università.

Ulteriori risposte, ma anche dei punti di vista polemici, li ho letti in questi articoli pubblicati dal blog Claudiogiunta.it,  

Perché mai finanziare l’Accademia della Crusca?

Dopotutto, perché non chiuderla?  Sempre sull’Accademia della Crusca con parole un po’ diverse

Sul sito dell’Accademia, intanto, troviamo l’appello a sostenerla
Sostieni la Crusca

Prima che sparisca,  per noi insegnanti di italiano a stranieri segnalo l’ultimo degli articoli pubblicati sul sito dell’Accademia, un estratto di alcune pagine del volume di Anthony Mollica:
Insegnare/Imparare l’italiano? È un gioco di parole! ovvero Ludolinguistica e glottodidattica