lunedì 21 dicembre 2009

UN FORUM SU COPENHAGEN CON IMPARIAMO L’ITALIANO

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Sappiamo tutti benissimo che i ghiacci si stanno sciogliendo al Polo Nord, nonostante le nevicate degli ultimi giorni che sembrano smentire chi rompe le scatole con il riscaldamento globale. Forse in futuro visiteremo Venezia con l'attrezzatura da sub, pazienza, perché pensare ecologico pare sia soltanto un vezzo da freaks. Sognare l’impatto zero un’ossessione di quei catastrofisti di Greenpeace.

Congelate le speranze (ma chi ne ha mai avute) di un accordo sul clima durante la conferenza di Copenhagen, posso almeno condividere le mie preoccupazioni con gli alunni di italiano, grazie al forum aperto su Facebook da Susanne Mollegaard: Cosa pensi del COP15 sul clima?

Il forum è uno dei molti argomenti proposti da Impariamo l’Italiano, un’iniziativa di Jordi Tremosa che raccoglie ben 2658 iscritti da tutto il mondo.

Osservando le risposte degli studenti non nativi, si può notare come riescono ad esprimersi senza tener conto della propria conoscenza imperfetta della lingua. Proprio questa interazione tra pari mi ha incuriosito. Per quanto riguarda il contesto, potremmo considerare l'apprendimento come non guidato? Se invitiamo gli alunni dentro le reti sociali, ovvero fuori dall’aula e dall’apprendimento istituzionalizzato, come influenza l’acquisizione dell’italiano questo parlare soltantro tra non nativi? Si tratta di una nuova forma di apprendimento spontaneo della lingua?

I forum su Facebook di Impariamo l’Italiano affiancano la web omonima, piena di esercizi, anche in hotpotatoes, video, giochi, canzoni. Come ci spiega Jordi, il sito è nato nel 2006 e si avvale della collaborazione di altri docenti delle Scuole Ufficiali di Lingue della Catalogna.

Un'ultima richiesta per Susanne: quali piccoli passi fa ognuno di noi per ridurre i danni all'ambiente?




giovedì 3 dicembre 2009

ONLINE EDUCA BERLIN 09


Secondo lo psicologo Aric Sigman gli alunni troppo impegnati al computer, gli smanettoni delle reti sociali, non impareranno proprio un bel niente, anzi subiranno danni irreversibili alla salute, senza contare gli effetti devastanti per le loro capacità cognitive e comunicative. Anche di questi timori si parlerà in un dibattito a Online Educa Berlin 09, la conferenza internazionale dell’e-learning (2, 3, 4 dicembre).

Oltre 2002 partecipanti affronteranno i temi che irritano o appassionano, dipende dal punto di vista, chi si occupa di insegnamento in questo complicato inizio secolo. Su Igel leggo alcune interessanti riflessioni sull’uso delle tecnologie da una prospettiva realista, lontana dallo scoppio entusiasta di qualche anno fa, certamente più consona alla crisi di finanziamenti che investe anche l’innovazione.

Si sta dedicando molta attenzione al social web, sarà veramente lo strumento di apprendimento del futuro oppure la comunicazione effimera che propongono questi network alla fine sarà un danno per lo sviluppo delle competenze?

Penso comunque che i limiti delle tecnologie siano stati sempre presenti nel dibattito quotidiano tra i professori, ad esempio il pericolo della lezione-spettacolo, vuota di contenuti, oppure l’iperstimolazione degli alunni. Che dico, non solo dello studente si tratta, ma anche dell'insegnante che dovrebbe trovare il tempo per seguire tutti questi eventi!

Si dice che un bravo insegnante non ha certo bisogno di queste diavolerie, temo però che agli alunni futuri cresciuti tra iPhone e Facebook, non potremo soltanto offrire fotocopie. E allora, a cosa assomiglia di più un’aula del 21º secolo?

Come saranno le nostre aule, di apprendenti e docenti di italiano L2, alla fine del prossimo decennio?