mercoledì 20 agosto 2008

CARISSIMI NONNI,...



La mia collega Antonella mi segnala un sito davvero speciale.



Si chiama Banca della Memoria quasi una sorta di Youtube della nostalgia, raccoglie in video i racconti di tanti nonni italiani, come Teresina.

Teresina, una donna al volante, ci racconta le sue avventure vissute alla guida del camion con cui faceva le consegne e lo stupore che suscitava ogni volta qualcuno si accorgesse che era una donna a condurre il veicolo.





Per conoscere le altre avventure di Teresina, cliccate qui.

Banca della Memoria è un progetto nato a Torino, grazie all'iniziativa di quattro giovani che iniziano nel cuneese un esperimento online e collaborativo, creando una community di nonni. L'esperimento è affiancato da un blog, ospitato da La Stampa: Nonno raccontami. Mi è piaciuto molto il brioso racconto di Nonna Rachele, web master.

La cosa più incredibile è che attraverso la Rete ci arriva la voce dei nostri nonni, o dei genitori, nei cui racconti s'intrecciano momenti della storia nazionale e personale, squarci di un’Italia del passato. Ricordi dal valore inestimabile che creano ricchezza culturale e non vanno persi. Utile anche per gli adolescenti, sempre più svogliati davanti ai libri di storia, ovvero per la generazione "che non ha nessun ricordo precedente ad internet", ma che della rete conosce i linguaggi.

Insomma, da usare assolutamente con gli alunni di tutte le età!

E a proposito di applicazioni didattiche di queste belle storie, Antonella mi manda anche qualche idea che condivido volentieri.

Antonella dicit:

“Come attività di ascolto autonomo di tutti i livelli, da A2 in su.

Questo sì che è italiano orale reale, con le dovute interruzioni, la sintassi lasciata un po' per aria, proprio come quando si parla, i cambi di direzione bruschi. E i temi sono bellissimi, interessantissimi.

Io stavo pensando (ovviamente in classi dove l'uso delle nuove tecnologie è ben accetto e dove tutti possano accedervi facilmente a casa) di assegnare ad ogni alunno un filmato a scelta.

Obiettivi linguistici: per l’ascolto del video è quasi scontato l’uso dell’imperfetto indicativo, anche nella forma impersonale “si andava, si faceva”. I tempi verbali al passato. I connettivi di tempo.

Per la presentazione e discussione in classe: le forme per esprimere le proprie opinioni, dalle congiunzioni con l’indicativo, ai congiuntivi, senza dimenticare il condizionale.

Elementi lessicali: un’attenzione particolare alla variante sociale e regionale del parlato.

Attività per i livelli A2-B1:

Per i livelli più bassi magari si fornisce una griglia (molto generale, visto che non sappiamo cosa ascolteranno).

Una griglia possibile per questi livelli potrebbe essere:

- video: scrivi qui il titolo del video che hai scelto e il link..................

(questo lo dovrebbero indicare tutti gli studenti, così poi gli altri se sono incuriositi possono andare a vedere, e noi insegnanti possiamo andare a controllare)

- protagonista/i

- tema trattato

- epoca dei fatti

- breve riassunto del contenuto del video

- riflessione personale sull'attività di ascolto:

a) motivo della scelta del video

b) difficoltà riscontrate

c) invito a scrivere un breve messaggio come compito, che potrà essere postato sul forum del video, (dopo la correzione insegnante>alunno)

Questa ultima parte potrebbe venire proposta anche ai livelli piu alti.

Attività per i livelli B2 e oltre:

Per quanto riguarda i livelli intermedi e avanzati, non diamo indicazioni molto specifiche: solo ascoltare, prendere appunti e raccontare ai compagni la volta dopo.

Magari per i livelli più alti potremmo chiedere anche di segnare qualche espressione che li ha colpiti/incuriositi (2-3 non di più ) e parlarne ai compagni. Non mi riferisco alla domanda assurda: “cosa vuol dire signora maestra?” !!!, quanto piuttosto un "ho sentito questo, immagino che voglia dire quest'altro, mi è piaciuto/ l'ho trovato divertente/ interessante perché... etc. È necessario che sappiano motivare le proprie scelte.

Ovviamente, spero che i temi trattati dai video, come argomenti in sé, o rapportati alla realtà spagnola, possano scatenare un'appassionata discussione.

ahhh, averci il tempo di fare queste cose!

ciao,

(puoi postarla come idea, ma prima mettila in italiano, eh? che ci fo na figura ...)".





lunedì 18 agosto 2008

IL MARE IN CLASSE

Riprendo il discorso sul rumore del mare che ho avviato nel post precedente. L'ascolto di alcuni suoni potrebbe diventare un buon punto di partenza per stimolare la memoria, la percezione di immagini o emozioni. Non mi riferisco soltanto alle onde marine, ma a qualsiasi altro effetto sonoro dalla carica suggestiva.

Alcuni spunti.


Per tutti i livelli: brevissimi suoni da tradurre in parole, in brevi poesie come Haiku.

Un'attività per un livello A2:

- scopo del compito e obiettivi cognitivi: acquisire lessico nuovo e ripescare le parole dalla memoria (o come si dice: recuperare le conoscenze pregresse). Produrre un breve testo narrativo con alcune di queste parole.

- materiali in classe o a casa: il dizionario. Inoltre, in caso di assegnare una parte del compito a casa: se si ha un blog di classe, o un account con Google Doc, questi file si possono caricare in un post in modo da lasciare libertà agli alunni di riascoltarli al momento di eseguire il compito.

- Obiettivi linguistici:

a) sviluppare in modo autonomo il lessico: una giornata al mare, i colori, le parole delle vacanze, della spiaggia, dei piatti di pesce... Inoltre: in base alle connotazioni semantiche suscitate dagli effetti sonori, lasciare gli studenti liberi di proporre tutte le parole che ritengano opportune e utili per un'interazione orale posteriore, con tutta la classe.

b) sviluppare la capacità di produzione orale e scritta.

La scrittura mette in gioco ben altre competenze, ma qualora si decidesse per il compito scritto, si potrebbero tener presente anche i verbi di movimento, forse i tempi verbali al passato (se devono parlare di un ricordo), le preposizioni, alcuni avverbi di luogo e di tempo.

Quando utilizzare questi materiali: a mio avviso sarebbe meglio presentare l'attività come lavoro d'avvio di un percorso didattico. In questo modo gli studenti saranno in parte i ricercatori autonomi di ciò che devono apprendere. Tuttavia, va bene anche come lavoro di sintesi, per richiamare il lessico di un'unità didattica svolta.

Lavoro collaborativo in classe: in coppia o in gruppi di tre.

Tempo: la durata degli esercizi dipende dal compito assegnato. Si potrebbe stabilire 1/2 ora per un lavoro sulle parole. Ovviamente il tempo va modificato in base alla difficoltà del compito.

Valutazione: individuale e di gruppo.

Procedimento: ogni docente deciderà quali proposte sono più adatte al livello della classe. A me ne vengono in mente alcune (altri suggerimenti sono benvenuti!!!):

1) Gli alunni ascoltano gli effetti sonori e in gruppo iniziano a ricordare le parole con un brainstorming, oppure con l'aiuto del vocabolario scelgono parole con caratteristiche semantiche comuni, ma che iniziano con le lettere dell'alfabeto:

A acciuga, agitato...

B bagnino...

C calmo...

D ... perplesso

Assegnare un tempo limitato e introdurre la competizione tra i gruppi, per rendere il lavoro più stimolante.

Favorire la partecipazione attiva, gli alunni diventano dei "ricercatori" di parole.

Variante

1) Lavoro individuale (anche a casa): ogni alunno scrive almeno otto parole oppure otto frasi che contengono le parole scelte. Le spediscono via mail all'insegnante per una verifica preliminare (io procedo sempre così, per effettuare la correzione e la valutazione individuale).

3) Lavoro di gruppo: gli alunni all'interno di ogni gruppo confrontano ciò che hanno scrtto. Primo lavoro di sintesi, in cui cancellano le parole o le frasi ripetute, da suddividere poi in vari insiemi. Infine, prendono una decisione su:

- quale elenco comune presentare alla classe,

- che cosa scrivere o raccontare alla classe con le parole e le frasi scelte

- come presentare il proprio scritto alla classe, motivando le proprie scelte.

Prima del confronto in plenaria, se il gruppo non concorda dovrà ricorrere all'aiuto dell'insegnante.

Valutazione finale del gruppo: l'insegnante valuta l'orale, oppure raccoglie gli scritti per una correzione posteriore.

per quanto riguarda il lavoro tra pari, non ho la pretesa di spiegare qui le varie modalità operative dell'apprendimento cooperativo, ma soltanto di condividere qualche idea.

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Per un livello B2 e oltre.

Dalle "reti di parole" alla costruzione di un racconto. Gli obiettivi linguistici riguarderanno gli elementi in programma, quali i connettivi per narrare e argomentare.

Lavoro in classe: decidono chi scriverà le varie parti del racconto. A casa: ognuno scrive la propria parte ed eventualmente la spedisce al prof per la correzione.

Seconda parte, in classe: gli studenti condividono i propri brani con i compagni di gruppo, confrontano le versioni e decidono come costruire la storia. Presentazione alla classe.

Valutazione. i docenti decideranno che cosa valutare, in base alla propria scala di priorità: la coerenza testuale, gli elementi di continuità della storia, la correttezza nell'uso dei tempi, l'originalità del lavoro...?

Un'ultima considerazione. Come Ulisse stiamo seduti davanti a questo mare di Internet che spesso non conosciamo, eppure la tecnologia offre altre modalità di svolgimento collaborativo della scrittura. Perchè non usare la scrittura condivisa degli wiki? Sarebbe molto più comodo e veloce da modificare, tanto per gli alunni al momento dello scambio del lavoro, quanto per il docente che avrebbe un accesso immediato per la correzione dei compiti.

La pubblicazione definitiva degli scritti resterà visibile a tutta la classe, con soddisfazione garantita degli autori.

















mercoledì 13 agosto 2008

IL RUMORE DEL MARE




Ulisse: "Mi sono domandato tante volte come mai l'acqua del mare è salata mentre l'acqua dei fiumi che si versano nel mare non lo è, e nemmeno la pioggia che cade dal cielo è salata. Non ho mai trovato una risposta e mi faccio di nuovo questa domanda mentre, risvegliato dal vento dopo un lungo sonno, sto seduto sulla costa sassosa di questa terra che dovrebbe essere Itaca, ma che ora non riconosco". Luigi Malerba, Itaca per sempre, 1997

Forse il rumore delle onde del mare invita l’Ulisse di Malerba ad interrogarsi.
Nel mare di Internet ho trovato anch'io una domanda, sicuramente più semplice, ma intrigante : qual è il suono che più amate ascoltare?
Alcuni rispondono il rumore della pioggia, altri il rumore dei passi di una persona che cammina sopra la ghiaia, oppure la risata di un bambino. Poi c'è chi, come Ulisse, preferisce il suono delle onde del mare:












http://lezionezero.pbworks.com/f/mare.mp3




Non sempre gioioso, il mare riesce a trasmettere spesso il senso di inquietudine che pervade quando ci si trova davanti all’ignoto. Una sensazione che si prova all’ascolto di un sottomarino che si allontana negli abissi dell’oceano.












http://lezionezero.pbworks.com/f/Sottomarino.mp3




Dove trovare questi effetti speciali?

Free Sound Project è un database collaborativo di suoni, effetti sonori e files audio (ma non canzoni intere), gratuiti e riutilizzabili a piacere. Nasce da un progetto del gruppo MTG (Music Technology Group) dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona. Tutti possono contribuire e pubblicare le proprie registrazioni.Recentemente è stato inglobato nel portale di Freesound.


Find Sounds Palette è un altro software per la ricerca di effetti sonori. Purtroppo non è gratuito, ma lo lasciano in prova per 15 giorni. Una caratteristica interessante del software è la capacità di ricerca automatica di suoni simili.
Intanto ci si può divertire ad ascoltare il trillo dei passeri, il sibilo del vento, o il rumore della pioggia, un suono che qui ascoltiamo sempre più di rado.
Oltre ai suoni evocativi della natura, i due software offrono anche rumori più prosaici, le sirene della polizia o i cori da stadio.
Insomma, due risorse stimolanti per creare effetti speciali per i podcast di classe.
Qualche idea sul possibile uso didattico in un prossimo post.

lunedì 11 agosto 2008

UBU WEB




Giochi fonetici o alterazioni di suoni, fin dove è possibile la sostituzione di vocali e consonanti per creare somiglianze o disparità nei significati?


Niente di meglio che cercare le risposte tra coloro che erano, e sono, grandi specialisti in materia, ovvero gli artisti della poesia delle avanguardie di ieri e di oggi, riuniti in un unico archivio online.



All'interno di Ubu Web infatti si trova un sorprendente catalogo sonoro in cui trovare i file mp3 e i podcast di voci e suoni dall'inizio del 900 fino agli sperimentalismi recenti.


La pagina della versione italiana spiega la nascita del progetto, nel 1996


... come archivio per la poesia visuale e concreta, e successivamente anche per la poesia sonora. Nel corso degli anni UbuWeb ha abbracciato tutte le forme dell’avanguardia ed altro. I suoi parametri si espandono continuamente in tutte le direzioni.

Benché la maggior parte dei file mp3 appartenga ad artisti stranieri, in realtà è possibile farne uso anche per chi apprende italiano, infatti tendono alla ricerca di significati negando la parola, attraverso le distorsioni fonetiche.

Alcuni di questi suoni e poesie hanno uno strano potere evocativo. La loro registrazione potrebbe diventare oggetto di attività didattica, mi riferisco ad attività di ascolto che porterebbero all'elaborazione di storie, orali e scritte.

È solo un suggerimento. Intanto, per curiosare ecco due esempi di esperimenti poetici, trovati nella pagina Ubuweb Sound.

Di Maurizio Nannucci, Definizioni (1976)

e un pezzo d'antiquariato, con lo sproloquio di Filippo Tommaso Marinetti, registrato nel 1935: La battaglia di Adrianopoli.













http://lezionezero.pbworks.com/f/Marinetti_1935.mp3


mercoledì 6 agosto 2008

ALCUNI CRITERI DI ANALISI DEI PODCAST

Durante un breve corso di aggiornamento sul podcasting all'Esade, ci era stato richiesto di completare una semplice griglia con alcuni criteri da tener presente allo scopo di analizzare i podcast in rete. Durante la sperimentazione questi criteri si sono rivelati utili come guida per definire gli obiettivi didattici.

Ecco la griglia.



 

  Titolo podcast URL LINGUA Quali aspetti della lingua tratta? Tipologia degli apprendenti a cui si dirige Chi ha realizzato il podcast Un aspetto che ti piace di questo podcast
1              
2              
3              
...              



lunedì 4 agosto 2008

PODCAST IN CLASSE DI ITALIANO PER STRANIERI

(Questo post è stato aggiornato)

Qual è l'etimologia di locanda? O quella dello spagnolo e catalano "fonda"? Che cosa significa trattoria a Siena?

Ecco le risposte in una puntata di un programma radiofonico che ho proposto agli alunni di un corso intermedio, invitandoli a cercare raffronti fra le due, anzi le tre lingue più rappresentate in classe













http://lezionezero.pbworks.com/f/Ristorante.mp3


La puntata appartiene al programma La Costa dei Barbari, della Radio Svizzera Italiana (i miei ex vicini di casa) a cui ci si può iscrivere via RSS. Propone delle riflessioni scherzose sulla lingua italiana e a me è servita per arricchire l'ennesima lezione su "cucina Italiana, al ristorante, in trattoria"...

Va bene imparare la pronuncia corretta di "gnocchi" o come si ordinano le fettuccine, ma la puntata mi è parsa anche una buona occasione per (ri)conoscere la storia delle parole che in un'epoca low cost non sembrano poi così arcaiche.

I podcast più stimolanti, però, sono quelli preparati dagli alunni e dagli insegnanti. Gli studenti potrebbero evocare i propri ricordi o inventare storie, poesie, diari di viaggio e quant'altro, sviluppando gli argomenti del corso, per poi scrivere, registrare e pubblicare in Internet.

Purtroppo, di queste risorse realizzate specificamente per l'apprendimento dell'italiano per stranieri ne ho trovate poche, forse perchè la cosa non è facilmente realizzabile, forse a causa del tempo limitato a disposizione. Comunque qualcosa c'è, ascoltiamo come funzionano queste registrazioni e, tanto che ci sono, segnalerò anche alcuni programmi utili (che di sicuro sono già conosciuti ai più).


Che cosa ascoltano gli alunni?
Segnalo in primo luogo, Bar Luna Park il blog bilingue italo-tedesco di un'alunna che impara l'italiano "anche solo per divertirsi, nur so zum Spass" - ci mancherebbe! - con suggerimenti sulle proprie preferenze in fatto di programmi audio in italiano. Rappresenta già una buona pista sugli interessi dell'utenza.

Durante il corso estivo un alunno brasiliano mi ha detto che si diverte molto con Tropical Pizza di Radio DeeJay.

Per l'italiano (o in italiano)

Per noi insegnanti, ecco alcuni podcast che ci possono suggerire delle idee per realizzare i nostri materiali audio, ad alcuni ci si può abbonare attraverso iTunes


Adgblog suggerimenti dal blog dell'Accademia del Giglio di Firenze.

L’elenco di podcast in italiano: AudioCast.it

Immigrazione. Di Amori Bicolori ed altre difficoltà ci parlano le storie di Radio G2-Seconde Generazioni

C'era una volta il cantastorie, ricorda il sito di Audiolibri gratis in italiano, libri parlanti da scaricare e portarseli in giro con l'iPod.

I noti podcast della RAI. Per chi sia alla ricerca di fiabe in italiano le troverà in Audiofiabe, raccontate da Vittorio de Sica. Altro registro: Tutti i colori del giallo, condotta da Luca Crovi, è la nota trasmissione che si occupa di letteratura noir.

I programmi di Radio 24 del Sole 24 Ore sono da tener d'occhio (o d'orecchio) per chi come me deve mantenere aggiornato il lessico di area aziendale. Sono tutti molto interessanti e consiglio di ascoltare non solo i programmi di argomento economico. Un esempio: Nove in punto, la versione di Oscar, condotta da Oscar Giannino.

Qualche idea dagli altri

Gli studenti di una scuola media della Catalogna hanno preparato nel 2006 Vivències (ascoltate Andrea)

Splendid Speaking regala tante idee per le attività di ascolto e di produzione orale. Ogni settimana propone un’attività da scaricare liberamente: http://www.splendid-speaking.com/teachers/tasksheet.html

Da non trascurare, in una prospettiva interculturale le tante storie di Absolutely Interculural, che avevo già segnalato in un post del novembre 2007.

Dal blog in spagnolo El Tinglado, uno dei vincitori degli Edublog Awards 2007, un approccio piacevole alla letteratura, con lettura e ascolto del Lazarillo de Tormes (gli studenti della generazione digitale non possono proprio lamentarsi).

Per saperne di più

Una pubblicazione recensita dal Laboratorio Itals: A. Di sparti, Apprendimento, multimedialità e microlingue. Media e 'podcasting' nella didattica linguistica (2007). Una riflessione opportuna sulle potenzialità del multimediale, benché a mio avviso appaia un po' trionfalistica. Le TIC rappresentano delle risorse necessarie, ma che per il momomento sono destinate a una convivenza difficile con la sequenzialità e la linearità dei programmi in uso.

Marcello Bettoni e Marialetizia Mangiavini, Didattica del podcast (2009), riflessioni didattiche sulle buone pratiche inerenti all’utilizzo dell’audio “fai da te”. Gli autori non danno per scontata la motivazione degli studenti verso la “novità del mezzo”: il rischio dell’”autocompiacenza motivazionale” porta a dimenticare che i più moderni media sono semplicemente veicoli dell’istruzione, non di per sé intrinsecamente motivanti.

La casa editrice romana Garamond propone dei corsi online di aggiornamento multimediale per gli insegnanti. Nel catalogo sono previsti dei corsi sul podcasting, come spiega anche questo filmato su Youtube.

Pluriserviradio il podcasting dell'Università degli Studi di Bergamo. Mettono a disposizione Podcast Generator, un software open source per creare servizi di podcasting. Si può ascoltare Marco Lazzari che spiega in modo semplice la definizione di podcasting.